Aztechi: l’ultimo re e un calciatore

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Quando i mondiali di calcio riservano sorprese, e non solo calcistiche.

Partita di apertura, Sud Africa – Messico; nel secondo tempo la squadra centro-americana fa una sostituzione ed entra Cuauhtémoc Blanco Bravo. Seguo distrattamente ma quel nome cattura la mia attenzione, attiva un circuito; si, mi ricorda qualcosa. Prendo il raccoglitore delle monete, scorro fino al Messico, ed eccolo li cosa mi ricordava.

 

Cuauhtémoc (1496-1525) successore di Moctezuma, è stato l’ultimo sovrano azteco. Il suo nome, aquila che cadde, è tutt’oggi venerato in tutta la regione per la sua strenua opposizione ai conquistadores spagnoli.

Quando Hernan Cortés strinse l’assedio intorno a Tenochtitlán la capitale dell’impero azteca, Cuauhtémoc organizzò una drammatica difesa che durò 75 giorni. Venne catturato ed imprigionato ma Cortés inizialmente lo lasciò in vita.

Le leggenda vuole che Cuauhtémoc si rifiutò di fornire informazioni su dove fosse nascosto il tesoro di Moctezuma e che per punizione gli furono messi i piedi nell’olio bollente. Pare che sopportò quella tortura con grande dignità e valore e dalle ricostruzioni storica venne ucciso per impiccaggione all’alba del 28 febbraio del 1525.

Nel 1947 il Messico decise di pagare un tributo a Cuauhtémoc coniando la splendida moneta da CINCO PESOS, 30 grammi di argento 900 per 40mm di diametro.

Nel rovescio l’aquila con il serpente in bocca, emblema del Messico, ad indicare il bene che combatte e vince sul male

Speriamo che Cuauhtémoc Blanco Bravo abbia sorte migliore, non credo potrebbe giocare con i piedi fritti e dorati nell’olio bollente..