Popolo Siriano, c’è una moneta da creare


[58° grammo]

Le primavere Arabe del 2011 hanno portato al crollo dei regimi in Tunisia, Egitto, Libia. Speriamo che il 2012 sia l’anno della Siria.

Cercando nella mia collezione è uscita fuori questa moneta: CINQ (5) Piastres in bronzo-alluminio del 1926 – ETAT DE SYRIE

La moneta ci racconta e ci ricorda che il moderno stato Siriano nacque sotto il Mandato Francese, assegnato dalla Società delle Nazioni quando alla fine della Prima Guerra Mondiale venne ridisegnato a tavolino il Medio-Oriente. Si potrebbe dire un disegno molto anglo-francese visto che Siria e Libano finirono sotto l’area di influenza della Francia, mentre Palestina, Iraq e Transgiordania sotto quella della Gran Bretagna.

Nel 1946 la Siria acquistò l’indipendenza ma il popolo siriano è ancora in attesa di acquistare anche la democrazia. Già perché dopo il fallito tentativo della Repubblica Araba Unita ed un susseguirsi di governi e colpi di stato, nel 1963 il potere venne preso dal partito Baath, panarabo ma soprattutto  filo-sovietico. Una dittatura monopartitica e dinastica che dura ancora oggi con la famiglia Asad al potere dal 1970.

Il simbolo di questo lungo periodo (e non solo) è rappresentato nella moneta qui sopra,  5o piastre del 1979.  L’aquila o il falcone di Quraish, è l’emblema della tribù del profeta Maometto, ed è un simbolo del nazionalismo arabo, del panarabismo, utilizzato su monete, bandiere a blasoni da: Egitto, Libia, Siria e Yemen

Possiamo dire che l’aquila/falcone di Quraish è di fatto il simbolo delle dittature arabe che finalmente stanno finendo.

Ora attendiamo fiduciosi che il 2012 sia l’anno della libertà per il popolo siriano, attendiamo che cada il regime ed che il dittatore Bashār al-Asad sia consegnato al Tibunale Innternazionale per i crimini commessi contro il proprio popolo.

E attendiamo l’arrivo di una nuova moneta come simbolo della liberazione e della democrazia attesa dal 1946.

Questa voce è stata pubblicata in Grammi e contrassegnata con , , , . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento